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1) Dizion. 5° Ed. .
DESTINO.
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DESTINO.
Definiz: Sost. masc. Quella divinità che i Pagani immaginavano sovrastasse a tutto, anche agli Dei; ovvero Legge suprema ed immutabile formata dagli Dei medesimi; Fato. Da destinare. –
Esempio: Dav. Tac. 2, 194: Ceriale gli rincorò, imputando il destino di quanto seguito era per le discordie de' soldati.
Esempio: Pindem. Odiss. 1, 3: Poh, disse Giove, incolperà l'uom dunque Sempre gli Dei? Quando a sè stesso i mali Fabbrica, de' suoi mali a noi dà carco, E la stoltezza sua chiama destino. Così non tratto dal destino, Egisto Disposò d'Agamennone la dorma ec.
Esempio: Leopard. Pros. 2, 242: Menami, o Giove, e con Giove tu, o Destino, in quella qual si sia parte a che mi avete destinato.
Definiz: § I. Per noi, in quanto si concepisca come alcun che di sovrumano, vale Disposizione della divina Provvidenza, Occulto ordinamento di Dio: sebbene talvolta si usi, ma per lo più in linguaggio figurato e poeticam., nel senso antico e pagano. –
Esempio: Dant. Inf. 32: Se voler fu o destino o fortuna Non so; ma passeggiando tra le teste, Forte percossi il piè nel viso ad una.
Esempio: E Dant. Rim. 215: E se giudizio o forza di destino, Vuol pur che il mondo ec.
Esempio: Vill. G. (1533), 258: O vero no 'l permise il destino o la divina providenzia.
Esempio: E Vill. G. (1533), 259: Ma il destino, ordinato da Dio per punire le peccata, non può preterire.
Esempio: Petr. Rim. 2, 268: Qual colpa, qual giudicio, o qual destino, Fastidire il vicino Povero;... e 'n disparte Cercar gente ec.
Esempio: But. Comm. Dant. 1, 407: Qual fortuna o destino; cioè, qual felicità de' corpi celesti, o ver qual grazia della providenzia di Dio:... intendendo come si dee, non è fortuna sanza destino; ma destino è ben sanza fortuna, inanzi che le cose abbino effetto.
Esempio: E But. Comm. Dant. 1, 815: Da volontà di proprio arbitrio, o da giudicio universale delle costellazioni, che si chiama destino, o da giudicio particulare di alcuna costellazione, che si chiama fortuna.
Esempio: Ar. Orl. fur. 18, 177: Ma non potria negli uomini il destino, Se del futuro ognun fosse indovino.
Esempio: Tass. Gerus. 10, 20: Ch'io dispieghi Dell'occulto destin gli eterni annali, Troppo è audace desio.... Non è tanto concesso a noi mortali.
Esempio: Vai Rim. 3: Empio e crudo destino, So dir che questa volta M'hai dato il mio dover sin a un quattrino.
Esempio: Corsin. Stor. Mess. trad. 35: Si chiama da noi destino, cristianamente parlando, quella sovrana altissima disposizione della prima Cagione che lascia operare alle seconde, come da lei dependenti e mezzane della natura; in ordine a che succede, con l'elezione dell'uomo, tutto ciò che Iddio ordina e permette.
Esempio: Borgh. S. Tertull. 4: Accusano [gli uomini cattivi] gl'impeti d'una non ben disciplinata inclinazione, il destino e le stelle.
Esempio: Guadagn. Poes. 2, 354: E se scritto è nel libro del destino, Che inabili a mangiare si diventi, ec.
Definiz: § II. E per Disposizione di alcuna potenza soprannaturale malefica; od anche Essa medesima potenza. –
Esempio: Bocc. Laber. 12: Qual malvagia fortuna, qual malvagio destino, t'ha nel presente diserto condotto?
Esempio: Tass. Gerus. 4, 17: Sia destin ciò ch'io (Plutone) voglio: altri disperso, Ben vada errando; altri rimanga ucciso; Altri ec.
Definiz: § III. E per Ordine necessario di vicende naturali al quale alcuno è sottoposto, senza partecipazione della propria volontà; Sorte. –
Esempio: Petr. Rim. 2, 185: Non uman veramente, ma divino Lor andar era e lor sante parole: Beato è ben chi nasce a tal destino.
Esempio: Ar. Orl. fur. 4, 30: Disio d'onore e suo fiero destino L'han tratto in Francia dietro al re Agramante.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 22, 72: Da morte un ramo la difese, Che seco cadde, anzi il suo buon destino.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 113: Dal primo pianto all'ultimo sospiro.... Chi contrasse già mai sì fier destino Com'io da sì lucente e fera stella?
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 459: Destino.... vuol dire cosa naturale, dipendente da quelle cose che sono al governo della natura, come sono la influenzia de' corpi celesti, la disposizione della materia nell'ora del concetto, ed altre cose simili a queste, le quali non dal nostro volere elettivo, ma dalla natura dipendono e conseguentemente dal grande Iddio.
Esempio: Tass. Gerus. 5, 26: Or quivi allor che v'è turba più folta, Pur com'è suo destin, Rinaldo accusa.
Esempio: Forteguerr. Cap. 303: In me vivrebbe ancora amor, che spento Tu hai per elezïone, io per destino.
Esempio: Mont. Poes. 1, 248: Se i tuoi destini intanto o la tua voglia Alla sponda giammai ti torneranno, ec.
Esempio: Pindem. Poes. 350: Luogo altri, e non destin, muta ramingo.
Definiz: § IV. Pure per Sorte di alcuno, però in quanto essa dipende dal volere di altro uomo. –
Esempio: Metast. Dramm. 5, 268: Pensa.... che re tu sei, Ch'esule io son, che fido in te, che vengo Vittima volontaria a questi lidi: Pensaci; e poi del mio destin decidi.
Definiz: § V. Poeticam. per Fine, Estremo fato; nel modo stesso che il lat. fatum. –
Esempio: Tass. Gerus. 9, 80: Non tu.... di questa morte Vincitor lieto avrai gran tempo il vanto; Pari destin t'aspetta, e da più forte Destra a giacer mi sarai steso accanto.
Esempio: E Tass. Gerus. 17, 70: Mirasi.... la difesa d'Aquilèa poi tòrre Il buon Foresto, dell'Italia Ettorre. Altrove è la sua morte; e 'l suo destino È destin della patria.
Definiz: § VI. Detto di nazioni, stati, popoli, e simili, usasi a significare Le vicende, Le sorti, del loro reggimento, della loro potenza, della prosperità pubblica, e simili. –
Esempio: Parin. Poes. 225: Colà dove nel muto Aere il destin de' popoli si cova.
Esempio: Pindem. Poes. 58: D'ogni parte del bel regno.... Col destin, co' desiri, e con le scritte Speranze in man de le provincie intere Giunger vedeansi i cittadini: accolta In breve spazio è Francia.
Definiz: § VII. Figuratam., parlandosi di cose spedite, ed anche di persone che siano in cammino, dicesi per Luogo, Termine, verso il quale sono dirette, dove debbono trasferirsi e rimanere. –
Esempio: Cocch. Op. 3, 541: Io mi presi la libertà di raccomandare a V. E. una lettera ed un involto per il nostro sig. marchese Visconti; poichè molto mi premeva il sicuro passaggio di quelle cose al loro destino.
Esempio: Bott. Stor. Ital. cont. 1, 303: I confederati già viaggiavano al destino loro, confidenti della vittoria.